Bonatti: l’uomo e l’alpinista

Il CAI di Bergamo ha dedicato all’esploratore una serie di incontri al Palamonti per ricordarlo, a dieci anni dalla sua scomparsa

 

Giancelso Agazzi

 

Si è da poco conclusa la rassegna di eventi culturali organizzati dal CAI di Bergamo per celebrare Walter Bonatti nel decimo anniversario della sua morte e intitolata “Bonatti: l’uomo e l’alpinista”. L’ultima tappa è stata la visita della mostra “Stati di grazia”, esposta presso il Museo della Montagna di Torino.

Cinque gli eventi che hanno avuto luogo nella sala convegni del Palamonti nelle date 16 settembre; 30 settembre; 14 ottobre; 28 ottobre; 12 novembre 2021.

Nella prima serata, “I mondi perduti di Walter Bonatti”, Angelo Ponta, giornalista ossolano, ha parlato dell’archivio dell’alpinista, donato dalla famiglia al Museo della Montagna di Torino. Fotogramma dopo fotogramma, Ponta ha ripercorso la vita dell’alpinista anche grazie al contributo offerto in passato da Rossana Podestà. Ponta è stato, insieme allo storico della montagna Roberto Mantovani, curatore della mostra “Stati di grazia”, attualmente esposta presso le sale del Museo della Montagna di Torino.

Nella serata successiva è stata proposta la rassegna cinematografica il Grande Sentiero a cura di Lab-80. Sono stati proiettati due filmati dal titolo “Bonatti e l’enigma del K2” e “Il pilastro della solitudine”, che hanno raccontato alcuni intensi momenti della vita dell’alpinista.

Alla terza serata è stato assegnato l’eloquente titolo “Walter Bonatti attraverso ricordi e testimonianze, spedizione K2 1954: la verità e la conclusione della querelle con Ardito Desio nel 2004 e la relazione dei tre saggi nominati dal CAI”. Ha dato inizio all’incontro Valentino Poli, presidente del CAI di Albino presentando un filmato da lui realizzato per ricordare la figura di Bonatti. È, poi, intervenuto Elio Sangiovanni, alpinista bergamasco, che ha ricordato l’esperienza personale vissuta con Bonatti nel corso di una spedizione effettuata in Patagonia nel 1986, a cui partecipò anche il radiologo bergamasco Melchiorre Foresti. L’impresa avrebbe dovuto durare due mesi con scopo esplorativo, ma dovette essere interrotta prima a causa delle innumerevoli difficoltà ambientali incontrate.

È, poi, intervenuto Annibale Salsa, past president generale del CAI, per raccontare come personalmente si sia battuto per far chiarezza sulla spedizione al K2 del 1954, grazie alla nomina di tre saggi, Alberto Monticone, Luigi Zanzi e Fosco Maraini. Salsa riuscì a far riavvicinare Walter Bonatti al CAI, ponendo fine ad una lunga controversia che gli amareggiò la vita. L’intera questione è stata riportata nel dettaglio nel volumetto “K2 una storia finita”.  Inoltre, Salsa ha raccontato come si è conclusa il contenzioso tra Ardito Desio e il CAI. Nel corso della serata è intervenuto anche Paolo Valoti per menzionare alcuni momenti bergamaschi dell’alpinista ed il suo riavvicinamento alla Sezione del CAI di Bergamo avvenuta nel 2007.

Nella quarta serata si è svolto l’incontro “Ho conosciuto Ulisse, il suo nome era Walter” con gli interventi del giornalista Alessandro Filippini e dello storico dell’alpinismo Luca Calvi. Filippini ha recentemente realizzato con Fredo Valla il film “Fratelli si diventa. Omaggio a Walter Bonatti, l’uomo del Monte Bianco”. Nel film, coinvolgente ed emozionante, Reinhold Messner compone un ritratto a tutto tondo di Bonatti, grazie alle immagini di quanto ebbero modo di dirsi nel corso dei loro incontri. Nel corso dell’evento i due relatori hanno piacevolmente fatto rivivere alcuni momenti della vita dell’alpinista. Alla serata ha partecipato anche l’alpinista bergamasco Mario Curnis, che ha portato un suo ricordo di Bonatti.

Nell’ultima serata Stefano Morosini, storico e ricercatore presso il Laboratorio di Storia delle Alpi dell’Università della Svizzera Italiana, ha presentato una relazione dal titolo “Spedizione K2: alcune recenti novità”. L’impresa alpinistica, costituita da tredici partecipanti e guidata da Ardito Desio, è stata patrocinata dal CAI, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, dall’Istituto Geografico Militare e dallo stato italiano. Morosini ha ricostruito e fatto rivivere, attraverso le sue meticolose ricerche, alcune fasi importanti della spedizione, riproponendo anche la vicenda Compagnoni e Lacedelli vs Bonatti. A chiusura del suo intervento, Morosini ha parlato della prossima uscita del suo libro in cui illustra la spedizione italiana al K2 del 1954. Sarà in edicola come inserto del Corriere della Sera il 3 dicembre 2021.