INCONTRO RAVVICINATO CON I GUASTATORI

A Rovereto, nel mese di febbraio, si è svolto un convegno per analizzare l’attività di un particolare reparto dell’Esercito Italiano, che tanto ha contribuito e contribuisce a mettere in sicurezza le zone di montagna dove ancora si trovano ordigni inesplosi

Giancelso Agazzi

 

Martedì 13 febbraio 2024 è stato organizzato presso la sala convegni del Museo della Guerra di Rovereto (Tn) l’incontro culturale dal titolo “Sinergie in alta quota, tra Esercito, SAT ed enti locali, attività alpina e bonifica residuati bellici del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini”.

Il colonnello Michele Quarto, insieme al personale specializzato del Genio Guastatori, ha illustrato le capacità operative del Reggimento con particolare attenzione alle attività svolte per i cittadini per quanto riguarda gli ordigni bellici che sempre di più stanno affiorando per via del graduale scioglimento dei ghiacciai nei massicci dell’Adamello e della Presanella. Il Genio ha una doppia funzione militare e civile.

Il maggiore Matteo Boschian è, poi, intervenuto per ricordare alcuni aspetti riguardanti la storia del Reggimento.

 

La nascita

 

Il 2° Reggimento Zappatori venne costituito a Piacenza il 1° giugno 1860. Prese parte alla campagna del 1860-61 nel Centro e nel Sud d’Italia, partecipando agli assedi di Ancona, Capua, Gaeta e Messina e alla Terza Guerra di Indipendenza (1866). Nel 1867 il 2° Reggimento si unì al 1° Zappatori e insieme presero parte, nel 1870, alla presa di Roma, nel 1895-97 alla campagna di Eritrea, nel 1911-12, alla campagna di Libia. Nel corso della Prima Guerra Mondiale il 2° Genio operò su tutti i fronti nel territorio nazionale, in Francia e in Albania. Nel 1940 alcuni reparti combatterono sul Fronte Alpino Occidentale, nel 1941 in Albania e Jugoslavia e nel 1942 il IV battaglione misto genio della Divisione Alpina Cuneense combatté sul fronte russo ove meritò la medaglia al valore militare.

Soppresso nel settembre del 1943 per eventi bellici, il 2° Reggimento fu ricostituito il 1° aprile 1954 in Bolzano con il nome di 2° Raggruppamento Genio, per, poi, recuperare la sua vecchia denominazione il 1° aprile 1955. Nel 1975 venne sciolto, lasciando in eredità la sua bandiera al 2° Battaglione Minatori che assunse la denominazione di 2° Battaglione Genio Minatori “Iseo”. Tra l’ottobre 1976 e il marzo 1977 il Battaglione si prestò a dare aiuto alle popolazioni colpite dal recente terremoto del Friuli. Nel 1985 partecipò alle operazioni di soccorso per la tragedia di Val di Stava e nel 1987 a quelle per l’alluvione della Valtellina. Nel 2018 il Reggimento si è mobilitato in occasione della tempesta Vaja e, nel 2021, ha preso parte alla demolizione dell’ex base Nato sul Monte Grappa. In seguito, nel novembre 1986 il reparto ha assunto la fisionomia di Battaglione Guastatori, rimanendo alle dipendenze del Comando Genio del 4° Corpo d’Armata Alpino, ora Comando Truppe Alpine.

Nell’ottobre del 1995 venne soppresso il 2° Battaglione Genio Guastatori “Iseo” con sede a Bolzano e venne ricostituito in Trentino il 2° Reggimento Genio Guastatori con alle dipendenze il Battaglione Genio Guastatori “Iseo”. Il 1° dicembre 2000 il 2° Reggimento Genio Guastatori è passato alle dipendenze della Brigata Alpina “Julia”.

La bandiera del Reggimento vanta numerose medaglie al valore militare e alcune croci di guerra. Eroico è stato il comportamento durante la campagna di Russia del IV Battaglione Misto Genio, che guadagnò la medaglia d’argento al valor militare nel 1943.

 

I compiti degli artificieri

 

Il sergente maggiore Francesco Loiodice, artificiere, Cavaliere della Repubblica Italiana, ha, poi, preso la parola per parlare dei compiti del 2° Reggimento Genio Guastatori, in particolare degli Artificieri: il supporto a mobilità, contro-mobilità, generale, all’intelligence, protezione e sopravvivenza.

Loiodice, che ha conseguito la qualifica di specialista che abilita a neutralizzare ordigni inesplosi, non solo quelli regolamentari e conosciuti, ma anche i più insidiosi e meno noti, ha maturato una notevole esperienza durante attività addestrative e operative sia in Italia sia all’estero. Nel corso degli anni ha dovuto gestire situazioni particolarmente pericolose e impegnative, come il disinnesco di una bomba d’aereo da 4000 libbre (2000 chilogrammi), ritrovata presso l’ex aeroporto di Vicenza nel 2014, operazione ”Old Lady”.

Il Reggimento è di aiuto nel soccorso alle popolazioni colpite da pubbliche calamità e alla bonifica occasionale del territorio dai residuati bellici inesplosi (Trento e Bolzano), in particolare in ambiente alpino. Partecipa alle attività di tipo addestrativo in collaborazione con gli Alpini. Gli ordigni sono pericolosi perché c’è sempre il rischio che esplodano: prudenza vuole che se ne stia a distanza e non si tocchino. La loro presenza sul territorio va segnalata alle forze dell’ordine, lasciando agli esperti dell’Esercito Italiano il compito di rimuoverli. I cittadini che si imbattono in un ordigno inesploso devono dunque comunicarlo affinché intervenga tempestivamente il personale qualificato del 2° Reggimento Genio Guastatori. Loiodice ha parlato del tipo di bombe che sono state rimosse, descrivendone la morfologia e il colore che le contraddistinguevano e mostrando ai presenti alcuni tipi di bombe. Ha parlato del loro funzionamento: a tempo o a percussione. Gli ordigni sono stati trasportati a valle con l’ausilio di elicotteri e fatti esplodere in una cava.

Il 2° Reggimento Genio Guastatori della Brigata Alpina Julia, in collaborazione con SAT, SOSAT, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, Soccorso Alpino dei Carabinieri, Corpo VVFF, 4° Reggimento AVES dell’Esercito e della Protezione Civile della Provincia Autonoma di Trento e militari della Croce Rossa Italiana, da alcuni anni si sta occupando anche della bonifica occasionale del territorio. In particolare la loro attenzione è diretta ai proiettili di artiglieria sia italiani sia austro-ungarici di medio e grosso calibro che si trovano da più di cento anni dispersi nel massiccio dell’Adamello.

Nell’agosto del 2017 è stata effettuata l’operazione Centenarium sulla Marmolada.

Marco Gramola, membro della Commissione storico-culturale della SAT di Trento, ha ripercorso e descritto con alcune immagini i vari interventi di bonifica effettuati nel gruppo montuoso dell’Adamello dal 2021 al 2023, a una quota compresa tra i 2500 e i 3000 metri. Le prime ricognizioni hanno avuto luogo nel 2016. Le operazioni di bonifica si sono svolte nella valle di Nardis (Ago di Nardis), nei pressi delle Lobbie, al Passo dei Segni, e al ghiacciaio Presena, tutte zone ampie e impervie. Nell’estate del 2022 sono state rimosse oltre 900 bombe, nel 2023, invece, circa 1000 bombe.

 

18.02.24