“ La CISA-IKAR :2016

breve storia di una grande associazione nata più di 60 anni fa “
Giancelso Agazzi,  Commissione Centrale Medica Club Alpino Italiano

Ritengo giusto scrivere queste brevi note per raccontare la storia di questa associazione molto conosciuta in ambito internazionale, ma che forse pochi conoscono in Italia. 

L’associazione  nacque per la necessità di creare un organismo di coordinamento tra i vari gruppi di soccorso alpino operanti  in Europa. 

Nel 1948 il Club Alpino Austriaco (“Österreichischer  Alpenverein“)  organizzò la prima conferenza riguardante il soccorso in montagna nel  “Wilder Kaiser“. In tale occasione le delegazioni del soccorso alpino di Austria, Francia, Italia, Sud Tirolo, Svizzera e Germania congiuntamente decisero di dare vita ad un organismo internazionale che permettesse uno scambio di esperienze sulle varie problematiche legate al soccorso nelle zone alpine e fondarono la CISA-IKAR, organizzando incontri annuali in varie località d’Europa.

La costituzione ufficiale dell’associazione avvenne successivamente nel 1955 a Bolzano dopo  che l’UIAA (“Union Internationale des Associations d’Alpinisme“) nel 1954 ne riconobbe l’esistenza, inserendola tra le sue commissioni. All’inizio  l’associazione rappresentava solo le nazioni alpine europee, mentre  attualmente la CISA-IKAR raggruppa ben 33 organizzazioni mondiali di soccorso in montagna.

Le abbreviazioni CISA-IKAR rappresentano gli acronimi in francese ed in tedesco di “Commission Internationale de Sauvatage Alpin” e “Internationale Kommission fur Alpines Rettungswesen”.

La CISA-IKAR è governata da un board attualmente formato dal presidente svizzero Franz Stampfli, dal vicepresidente norvegese Dan Halvorsen,, dalla tesoriera Rosaria Heeb del Liechtenstein e da tre assessori: D. Polajnar, sloveno, C. Jacot, francese e J. Ellerton, inglese.

Nel corso dell’ultima decade, la CISA-IKAR è molto cresciuta includendo fra i suoi soci gli USA, il Canada, i paesi scandinavi e, più recentemente, i paesi dell’Europa dell’Est. Questa crescita ha creato nuovi problemi: tradizionalmente le conferenze erano tenute in tedesco, mentre ora l’inglese è diventata la lingua ufficiale, con simultanea traduzione in tedesco, francese e italiano, per le 33 associazioni alpine provenienti da 22 paesi che la compongono.

In questa complessa associazione ci sono paesi con una organizzazione del soccorso alpino molto avanzata e altri invece che mancano di esperienza, di risorse strutturali ed economiche. La grande sfida della CISA-IKAR è proprio quella di fornire a tutti i suoi membri le medesime conoscenze in tutti i campi del soccorso alpino.

Nell’ambito della CISA-IKAR si sono strutturate quattro commissioni: la commissione soccorso terrestre, la commissione soccorso aereo, la commissione  valanghe e la commissione medica. 

La commissione soccorso terrestre, presieduta dall’austriaco Gebhard Barbisch, vanta una grande tradizione. Prima dell’avvento degli elicotteri è sempre stata in prima linea nel soccorso alpino ed è ancora fondamentale, soprattutto in caso di brutto tempo o di notte, quando gli elicotteri sono impossibilitati a volare. Attraverso l’organizzazione di workshop pratici la commissione si occupa di perfezionare le varie tecniche di soccorso e del loro aggiornamento per offrire alle vittime degli incidenti la gestione del soccorso più idonea e sicura, si interessa  degli aspetti statistici degli incidenti in montagna e cura la sicurezza dei soccorritori. 

La commissione soccorso aereo, attualmente  presieduta da Patrick Fauchere, venne creata nell’ ambito della CISA-IKAR durante la presidenza di Peter Rutschmann, con il compito principale di mettere in contatto tutti gli specialisti implicati nelle varie missioni aeree di soccorso nelle Alpi, con lo scopo di pianificare una linea di condotta comune  riguardante le tecniche di volo e di soccorso alpino in montagna. Attualmente è prevista una riunione annuale per questa commissione, che riunisce membri provenienti da 17 differenti nazioni, comprese gli USA, il Canada e il Tajikistan . Nel corso di questi incontri vengono discusse le metodiche più recenti ed innovative riguardanti il soccorso aereo in montagna e le caratteristiche tecniche dei vari elicotteri sul mercato internazionale. Nel corso della riunione di Chamonix è stata lanciata l’ idea di creare un’“International Flight Rescue Academy“, in modo che gli esperti di soccorso aereo in montagna possano trasmettere le loro conoscenze e la loro esperienza. 

La commissione valanghe, presieduta dal francese Dominique Létang,, dalla sua nascita oltre mezzo secolo fa si prefigge come scopo l’incremento della sicurezza dei  frequentatori della montagna da questo rischio naturale. Altro importante compito della commissione è la prevenzione delle valanghe, cercando di limitare al massimo gli incidenti da valanga. La commissione si occupa di studi statistici ed ha messo a punto una scala internazionale in grado di valutare il rischio valanghe. Ha inoltre portato il proprio contributo nello studio dei vari materiali e delle tecniche di soccorso. Da non dimenticare il “Gruppo cani da valanga“  che lavora in modo molto attivo cercando di migliorare e di perfezionare la formazione dei vari team di soccorso. Periodicamente vengono organizzati incontri internazionali al fine di confrontare i vari metodi di ricerca in valanga per rendere più efficaci i sistemi di salvataggio.

Infine, la commissione medica, presieduta dall’austriaco Fidel Elsensohn. La commissione, che ricopre una notevole importanza nell’ambito della CISA-IKAR, è composta da 52 membri provenienti da varie nazioni tra le quali 22 europee, oltre a Nepal, Argentina, Sud Africa, Canada e USA.  Fin dai primi anni di vita dell’associazione i problemi medici riguardanti il salvataggio in montagna sono sempre stati considerati di primaria importanza e discussi con grande passione dai primi pionieri che si sono interessati di questa branca della medicina di montagna.  Tra questi ricordiamo, tra gli altri, il dott. Rudi Campell di Pontresina e il dott. Gottfried Neureuther di Garmisch-Partenkinken, come pure il Prof. Gerhard Flora di Innsbruck, tuttora membro di commissione. Tra gli argomenti più trattati da questi appassionati specialisti del soccorso in montagna ci sono i congelamenti, la riduzione della lussazione di spalla, il trattamento dell’ipotermico. Nel corso degli ultimi anni la commissione medica ha notevolmente ampliato la propria attività, con due riunione annuali, in primavera e in autunno, in occasione della riunione generale della CISA-IKAR. Mediante l’utilizzo della posta elettronica per lo scambio delle informazioni o per la discussione dei vari argomenti, la commissione ha semplificato l’attività  a livello internazionale. Esiste un forum cui possono accedere i vari membri e che permette di discutere e comunicare in tempo reale senza alcuna difficoltà. Legami di amicizia e di collaborazione si sono creati con altre associazioni mediche che si occupano di problemi medici in montagna, così come è nata una collaborazione con la commissione medica dell’UIAA, collaborazione che si è fatta più intensa nel corso degli ultimi anni, al punto di redigere congiuntamente delle linee guida  per i frequentatori della montagna.

E’ opportuno precisare che mentre la commissione medica dell’ UIAA si occupa principalmente di problemi fisio-patologici dell’altitudine, di medicina riguardante le spedizioni extra-europee e di arrampicata sportiva, la commissione medica della CISA-IKAR tratta di più la medicina di urgenza in montagna  in terreno difficile, la traumatologia, la rianimazione sul campo e le moderne tecniche di salvataggio. Anche il livello scientifico della commissione è cresciuto con la pubblicazione di molti lavori scientifici editi su varie riviste internazionali. Recentemente la commissione, congiuntamente con la commissione medica dell’UIAA,  ha prodotto un DVD  dal titolo “Time si life”, pubblicato in ben dieci lingue, della durata di circa 80 minuti, che ripercorre tutti gli aspetti medici degli incidenti da valanga, dell’importanza del primo soccorso, delle possibilità di autosoccorso, con una sezione dedicata anche alla prevenzione, che ha riscosso grande successo.  

In Italia un ruolo fondamentale nel soccorso alpino è svolto dal C.N.S.A.S. (Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico). Nato come organizzazione nazionale  il 12 dicembre 1954 grazie alla tenacia del medico trentino dr. Scipio Scenico e alla lungimiranza del Presidente Generale del C.A.I., Bartolomeo Figari, il C.A.I. istituiva così il C.S.A. (“Corpo di Soccorso Alpino“), raccogliendo in un’unica organizzazione tutte le strutture di soccorso in montagna allora esistenti. Nel 1967 il nuovo regolamento cambiava il nome del C.S.A. in C.N.S.A. (“Corpo Nazionale di Soccorso Alpino“) e nel 1968 il Soccorso Speleologico entrava a far parte del C.N.S.A. Nel 1990 il C.A.I. deliberava il passaggio del C.N.S.A. a Sezione Particolare, con l’attuale denominazione di C.N.S.A.S. La legge 225/1992 riconosceva il C.N.S.A.S. quale struttura operativa nell’ambito della Protezione Civile e la legge 74/2001 indicava il C.N.S.A.S. come riferimento esclusivo per le strutture del Servizio Sanitario Nazionale per quanto riguarda il soccorso in montagna e in grotta, affidandone anche la funzione di coordinamento nelle operazioni.

Il soccorso alpino trae certamente origine dall’innato spirito di solidarietà delle genti di  montagna ma, in tempi moderni, con la crescita della frequentazione della montagna a scopo turistico, sportivo e ricreativo, ha dovuto necessariamente fare un salto qualitativo e svilupparsi in modo più organizzato, diventando un punto di riferimento all’avanguardia e professionale per chi si occupa di soccorso in ambiente montano e ipogeo.